Una task force intersettoriale e interistituzionale, coordinata dalla Prefettura, per contrastare il disagio giovanile e favorire la sicurezza urbana. È l'impegno assunto dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito alla presenza dell'arcivescovo Roberto Carboni, dei vertici territoriali delle forze di polizia, di un rappresentante della Asi e del Referente dell'Ufficio scolastico provinciale. Al tavolo anche i sindaci di Oristano, Cabras e Terralba, i più colpiti dal fenomeno, accompagnati dai rispettivi referenti dei Servizi sociali e dai comandanti delle polizie locali.

«La crescita del disagio giovanile è un segnale che non possiamo ignorare», ha detto il prefetto Salvatore Angieri. «Questo tavolo di lavoro vuole essere un punto di confronto permanente tra le istituzioni coinvolte, per creare percorsi di prevenzione e di inclusione sociale che coinvolgano famiglie, scuole, comunità ecclesiale, servizi sociali, forze dell'ordine. Un impegno congiunto per offrire ai ragazzi alternative sane e costruttive contro il rischio di emarginazione e devianza».

Nel 2024 i reati ascrivibili a minorenni sono aumentati e la tendenza è stata confermata anche nel primo mese del 2025, con alcuni episodi di bullismo. È l'abuso, spesso associato, di alcol e droghe tra i giovanissimi a far suonare l'allarme nel territorio: sintomo di un disagio che nella maggior parte dei casi nasce da una fragilità difficile da esprimere. In questo contesto si inserisce l'iniziativa del Consultorio familiare che ha aperto uno "spazio genitori" con lo scopo di fornire strumenti relazionali e di gestione della comunicazione con i propri figli.

«Occorre favorire il dialogo con le famiglie», ha evidenziato l'arcivescovo Roberto Carboni, illustrando le iniziative già in campo, come lo spazio aperto al seminario che è frequentato da circa 2.000 ragazzi.

Eliminare gli spazi di degrado urbano che favoriscono la proliferazione di forme di illegalità diffusa o di criminalità, anche giovanile è un altro impegno assunto. «Oggi abbiamo gettato le basi per un lavoro condiviso che dovrà tradursi in azioni tangibili e durature», ha concluso il prefetto.

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