Oristano, sacchi di vestiario e oggetti vari abbandonati davanti alla sede della Caritas
I volontari chiedono rispetto per chi ha bisogno e ricordano che nulla può essere lasciato per stradaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Seggioloni per bambini usurati, ma anche un passeggino vecchio e sporco e buste e scatoloni pieni di roba da vestire. In tanti hanno scambiato il punto di raccolta della sede della Caritas di Oristano, l’ex chiesetta di San Paolo, per un ecocentro. La denuncia arriva dalla responsabile Maria Antonietta Dessì: «Questo non è donare ma abbandonare. Questo significa non avere rispetto verso chi ha bisogno di un aiuto ma anche di noi volontari che smistiamo il vestiario. Niente deve essere lasciato fuori dalla sede, alla mercé di tutti. Chi agisce in questo modo è un incivile e va fermato».
Un fenomeno che in città va avanti da troppo tempo, nonostante la presenza del cartello affisso al portone della sede di via Versilia che indica sia che non si può abbondare nulla per strada ma anche gli orari di apertura della sede per la consegna dei vestiti da donare. Ma si legge anche che da quelle parti è presente un impianto di videosorveglianza e che chi abbandona i bustoni fuori dalla porta rischia la multa.
«Spesso i sacchi vengono aperti dagli animali - spiega ancora Dessì - e ciò che poteva aiutare chi è in difficoltà si trasforma in un rifiuto. I vestiti spesso vengono danneggiati dal caldo o dalla pioggia. Non capisco il perché di tutto questo». Ora il centro di raccolta chiude per tutto il mese di agosto e per la prima settimana di settembre: «Purtroppo all’interno della sala c’è tanto caldo, ecco perché ci prendiamo una pausa - conclude Dessì - C’è il cartello con tutte le informazioni. Spero che l’ingresso non si trasformi in un cumulo di rifiuti».