Oristano, poche nascite e stipendi bassi: il report dell’Inps
Preoccupano anche i numeri della sanità: per sbrigare le prestazioni di invalidità civile ci vuole quasi un annoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La provincia di Oristano, per un totale di 149mila abitanti, è sempre più anziana. Ci sono tanti decessi e poche nascite: nel 2022 sono nati 668 bambini, i morti invece sono stati quattro volte tanto, 2.254. Gli stipendi invece sono bassi rispetto al dato italiano. Ma il numero che fa più paura riguarda la sanità: per sbrigare le prestazioni di invalidità civile ci vuole quasi un anno. Insomma, si fa in tempo a morire. È la fotografia non tanto felice della provincia, scattata dall’Inps oristanese.
Oggi l’Ente ha presentato il Rendiconto sociale 2023. Nella sala consiliare della provincia sono stati snocciolati tanti numeri, tutti dati funzionali alle valutazioni e decisioni delle diverse autorità politiche, istituzionali e sociali. Pierpaolo Mele, direttore provinciale dell’Ente, sfoglia il rendiconto e analizza i dati concreti assieme ai presenti: «Dai dati è emerso che trova occupazione senza tanti ostacoli rispetto a prima la fascia d’età che va dai 25 ai 30 anni, mentre i sessantenni si fermano prima di raggiungere la pensione. Il motivo? O per problemi di salute, perché magari certe attività sono logoranti oppure perché preferiscono il lavoro nero. Molti risultano inattivi, sono scomparsi dal radar lavoro. Un altro dato che colpisce è legato alle retribuzioni: in provincia sono tra le più basse, non sono congrue con il costo della vita. Un dato che racconta un’economia che ha bisogno di un rilancio importante. Bisogna uscire da questo cortocircuito sbagliato».