Un ponte tra Sardegna e Senegal costruito sull’acqua, sul lavoro e sulla solidarietà. A Palazzo Campus Colonna, il Comune di Oristano – capofila del progetto internazionale “Petites Noires – Sviluppo di una filiera di eccellenza nel settore della mitilicoltura a Thiarore sur Mer”– ha ospitato un incontro per raccontare risultati e prospettive di un’iniziativa che parla di sostenibilità, inclusione e riscatto.

Al centro, il collettivo femminile senegalese Gye Naatangue, guidato da Madame Yayi Bayam Diouf, che grazie al progetto ha potuto sviluppare una filiera di mitilicoltura sostenibile, ottenere microcrediti, formare giovani e donne e firmare un accordo con il Ministero della Pesca del Senegal per garantire l’accesso equo alle risorse marine.

«Questo progetto è la prova che la cooperazione internazionale può generare valore e dignità», ha sottolineato l’assessora alle Attività produttive Valentina de Seneen.

«‘Petites Noires’ unisce due comunità lontane, ma con gli stessi valori: il rispetto per il lavoro, il ruolo delle donne e la tutela del mare come bene comune».

Durante l’incontro è stato proiettato un documentario girato a Thiarore sur Mer, che ha mostrato con immagini vive la nascita di una piccola rivoluzione blu: la costruzione delle prime strutture per l’allevamento dei mitili, la creazione del logo e di una campagna di marketing locale, l’acquisto di attrezzature per la produzione e la trasformazione dei molluschi.

Raccontati anche i percorsi di educazione alimentare nelle scuole, le azioni di microcredito e le pratiche di economia circolare che hanno dato nuova forza all’imprenditoria femminile. 

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