Oristano, il racconto choc della testimone: "Don Usai chiedeva sesso in cambio di lavoro"
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La super testimone, la ragazza nigeriana che aveva lanciato pesantissime accuse contro don Giovanni Usai, fondatore della comunità Il Samaritano di Arborea, davanti ai giudici del Tribunale di Oristano ha confermato tutto.
"Approcci, rapporti sessuali completi in cambio di un contratto di lavoro". La difesa ha respinto le accuse e dato battaglia chiedendo verifiche e un procedimento penale a carico degli ufficiali di polizia giudiziaria che avevano stilato i verbali.
Si infiamma il processo per favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale che oltre al sacerdote chiama sul banco degli imputati anche i nigeriani Alphonsus Eze e Gabriel Imasidou Osarhewinda.
Era stata proprio Lovet, che lavorava nel centro di recupero, a far esplodere il caso di un presunto giro di prostituzione nella comunità cinque anni fa.
"Don Giovanni mi chiedeva di avere rapporti con lui, in cambio mi avrebbe fatto un contratto".
La donna ha sostenuto che ci sarebbero stati rapporti completi, interrotti però subito dopo l'ottenimento del contratto di lavoro.
Poi è stata la volta di Mario Serpa, che negli anni dell'inchiesta, era ospite in comunità.
L'uomo ha negato che all'interno del Samaritano ci fossero ragazze disponibili ad avere rapporti.
Il pm ha contestato e sfoderato i verbali in cui l'uomo aveva dichiarato il contrario.
"Dovete capire il clima, i carabinieri cercavano di scipparmi le informazioni" ha detto il testimone.
A quel punto l'avvocato difensore di don Giovanni Usai ha chiesto un procedimento penale nei confronti degli ufficiali di polizia giudiziaria che avevano condotto le indagini e stilato i verbali delle testimonianze.
Il processo intanto proseguirà il 7 aprile alle 9 per sentire altri testimoni.