Oristano, dimezzati i fondi per le strade della provincia: «È inaccettabile»
L’amministratore Battista Ghisu si scaglia contro la legge di Bilancio e il Milleproroghe del GovernoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Definisce il taglio «Inaccettabile». L’amministratore Battista Ghisu si scaglia contro la legge di Bilancio e il Milleproroghe del Governo «per il taglio pesantissimo dei finanziamenti ministeriali che sarebbe stati fondamentali per la sicurezza delle strade provinciali. Solo alla Provincia sono stati eliminati 3 milioni e 410mila euro, risorse già finanziate dal 2025 al 2028».
Alle province sarde, secondo Ghisu, erano stati inizialmente assegnati dal ministero delle Infrastrutture oltre 51 milioni di euro ma ne arriveranno solo la metà.
«Come amministratore della Provincia – sostiene Battista Ghisu – avevo già denunciato poco tempo fa il taglio delle imposte provinciali Rc auto e di quelle di trascrizione spettanti di diritto alle Province per un importo che in 10 anni ha raggiunto la cifra di quasi 80 milioni di euro e a questi vanno aggiunti altrettanti tagli di finanziamenti diretti che hanno reso in tanti anni una situazione drammatica. Ora un altro taglio da parte del Governo e del Ministero che giudico inaccettabile e lesivo del diritto dei sardi e degli oristanesi che aspettano interventi urgenti per rimettere in sicurezza le nostre strade».
L’amministratore ricorda che «La Provincia insieme alla Regione sta lavorando intensamente con numerosi appalti e cantieri già avviati che stanno ridando fiducia ai cittadini che vedono l’Ente impegnato a risolvere i problemi di sicurezza stradale».
«Invierò una nota alla presidente della Regione e agli assessori al Bilancio e ai Lavori pubblici affinché ci sia una protesta corale dell’intera Sardegna. Non si può far ricadere sulle spalle della Regione i costi della sicurezza e manutenzione delle strade provinciali, i fondi ministeriali sono necessari e urgenti e vanno incrementati e non ridotti come è avvenuto pochi giorni fa. E mi auguro che i parlamentari sardi e soprattutto quelli vicino al Governo, esprimano forte contrarietà verso questo taglio».