Oristano, contro l'assalto eolico scende in campo ancora una volta il comitato “Aiò stop devastazione”
Dal centro della città fino al porto si è mossa la "Carovana del dissenso"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La ribellione alla nuova servitù eolica questa volta ha “sfilato” in auto. Lentamente e a suon di clacson.
È la “carovana del dissenso”, manifestazione sopra le quattro ruote per dire no alla speculazione energetica, all’industrializzazione del paesaggio rurale e alla devastazione ecologica.
Ad Oristano l’asticella contro l’assalto eolico viene tenuta alta anche dal comitato “Aiò stop devastazione”.
I membri del gruppo hanno organizzato una protesta in movimento in tutta la città. L’obiettivo era quello di attirare l’attenzione di tutti, e di far accodare più auto possibili: missione riuscita.
Le macchine, addobbate con striscioni e cartelloni, sono partite dal piazzale del campo Tharros. Poi via nelle varie zone della città fino al porto industriale di Oristano dove è stato organizzato un sin-in per contestare tutti i progetti dei nuovi impianti eolici in Sardegna.
Una manifestazione pacifica autorizzata dalla Questura di Oristano.
«Protesteremo ad oltranza - ha detto Nicoletta Fadda, portavoce del comitato - Scenderemo in piazza fin quando non verranno bloccati tutti i progetti in cantiere. Vogliamo gridare il pensiero di tantissimi sardi».
Nelle macchine tanti cartelloni con su scritto “Combattiamo contro questi mostri che vogliono distruggere la Sardegna”. E ancora: “Stop eolico”. A maggio invece il gruppo spontaneo aveva organizzato un sit-in a Marrubiu, davanti al cantiere eolico della società committente Das Wind, che sta tirando su una torre eolica nell’area artigianale, alta come un grattacielo di 50 piani.