Il carcere di Massama è al completo e così quando arriva un nuovo detenuto si creano moltissimi problemi.

Attualmente nel penitenziario sono rinchiusi 280 persone mentre secondo le direttive non dovrebbe superare 260.

Cinque delle sei sezioni sono occupate da quelli di alta sicurezza, soprattutto mafiosi e camorristi.

L'ultima è riservata ai detenuti comuni e ai locali, e ci sono ben più dei 50 carcerati previsti dalle convenzioni europee.

In caso di più arresti, come avvenuto anche di recente a conclusione di una indagine sul traffico di droga, è impossibile trovare un posto libero.

Episodi come questo mettono a dura prova anche il personale dipendente e gli agenti, costretti spesso a ricorrere a trasferimenti che complicano ancora di più il lavoro.

IL DIRETTORE - "Non posso certo nascondere questa situazione - osserva il direttore della struttura oristanese Pierluigi Farci - certi giorni abbiamo seri problemi per ospitare i nuovi detenuti. Abbiamo l'obbligo di rispettare le direttive ministeriali, con il rischio di superare la tolleranza prevista. Nelle sezioni riservate ai detenuti di alta sicurezza non possiamo ospitare quelli comuni e gli oristanesi, giustamente, vogliono rimanere qua. Nel carcere di Nuoro si aprirà tra poco un nuovo reparto ed esiste la possibilità di trasferirvi almeno 90 detenuti, alleggerendo anche la nostra struttura. È evidente che questo affollamento condiziona anche i relativi trasferimenti dei detenuti da un carcere all'altro".

L'EMERGENZA - Secondo il presidente dell'associazione "Socialismo, diritti e riforme", Maria Grazia Caligaris, la Sardegna si conferma il luogo preferito dal Dipartimento amministrativo penitenziario per trasferire mafiosi e camorristi dalla penisola. "Abbiamo un'emergenza affollamento, un'emergenza personale ed educativa - ricorda - Nell'isola abbiamo il numero più alto di detenuti classificati 'Alta sicurezza' e condiziona anche i controlli con la carenza di agenti costretti a turni massacranti per garantire la sicurezza. In questa situazione soffre maledettamente anche il servizio di rieducazione e di reinserimento sociale che viene difficile quando si registrano affollamenti di detenuti oltre la tolleranza prevista".

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