«Non possiamo che evidenziare ancora una volta come spesso gli operai edili siano costretti a lavorare in condizioni di estrema precarietà: una situazione che non si può più tollerare».

Questa la presa di posizione del sindacato Feneal Uil dopo l’incidente sul lavoro costato la vita a Roberto Carboni, l'operaio edile di 50 anni morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone nelle campagne di Simaxis.

Un incidente per il quale il sindacato esprime «rabbia e sgomento».

«Stando alla prima ricostruzione degli inquirenti – spiega in una il segretario Gianni Olla – la copertura del capannone avrebbe ceduto facendo cadere da un'altezza di quattro metri l'operaio, che lavorava per conto di una piccola impresa edile in un'azienda di allevamento di bovini».

«Attendiamo – aggiunge Olla – che la magistratura faccia il suo corso, ma annunciamo fin d'ora che, qualora siano accertate delle responsabilità, la Feneal Uil, che da tempo sta portando avanti una campagna per la sicurezza sui luoghi di lavoro, si costituirà parte civile nell'eventuale processo. Siamo vicini – conclude Olla – alla famiglia di Roberto Carboni alla quale va la nostra solidarietà in un momento così terribile».

(Unioneonline/l.f.)

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