Gli avevano dato del mafioso e dell'impostore. Le offese pesanti verso l'ex questore Giovanni Aliquò erano comparse due anni fa sulla pagina Facebook del Martini Beach e adesso un consulente dovrà accertare la capacità di intendere e di volere del presunto autore di quella diffamazione.

A processo, dopo la denuncia presentata dall'ex questore, c'è Raffaele Pintau, 43enne originario di Ghilarza che, secondo l'accusa, avrebbe scritto quelle offese all'indomani della chiusura del chiosco di Abbarossa disposto da Aliquò.

L'uomo, assistito dall'avvocato Rinaldo Saiu, è stato sentito in Aula e, rispondendo alle domande dal pubblico ministero Andrea Chelo, dell'avvocato di parte civile Marina Leone e della difesa ha chiarito che l'account Facebook da cui sono state scritte quelle pesanti affermazioni sono non era il suo.

Subito dopo c'è stata la testimonianza di Giuseppe Guerra, psichiatra che proprio due anni fa era stato consulente della difesa di Pintau in un processo per stalking. L'uomo, secondo il medico, soffre di un disturbo della personalità, è tuttora in cura e all'epoca della precedente perizia era totalmente incapace di intendere e di volere.

La parte civile ha chiesto una nuova perizia, mentre il giudice Carla Altieri ha disposto che venga acquisita la consulenza di due anni fa e che nella prossima udienza del 29 gennaio venga convocato il medico che effettuò quella perizia. Solo dopo si valuterà se fare un nuovo esame.
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