Oltre alle emergenze legate alla pandemia, tanti pazienti, soprattutto anziani, ricoverati negli ospedali di Oristano e Bosa, hanno l'impossibilità non solo di vedere i loro familiari, ma anche di contattarli telefonicamente. Molti di loro a causa di gravi patologie non sono in grado di utilizzare neppure un cellulare. Eppure basterebbero anche solo poche parole di conforto da parenti e amici per aiutare il paziente a superare le difficoltà legate alla solitudine.

Altrettanto non si può dire per un medico della provincia che ha chiuso il telefono in faccia al figlio di una paziente che non riusciva ad avere notizie sulle condizioni della madre da diversi giorni. Lo stress e i turni di lavoro non sono un motivo valido per comportarsi in questo modo. Sono tantissimi i medici e gli infermieri di buon cuore che rispettano i pazienti, ma poi quando accadono episodi simili il cittadino giustamente si infuria e non fa più alcuna distinzione.

Un'altra segnalazione arriva da Oristano e mette in evidenza i gravissimi ritardi accumulati dalla Assl e dall'Inps nell'effettuare le visite di invalidità. "Abbiamo necessità di ottenere l'accompagnamento per mia madre - denuncia una donna - lo stipendio non è sufficiente per pagare le spese della badante. Quell'indennità ci permetterebbe di assisterla dignitosamente". Le numerose segnalazioni sono rimaste tutte senza una risposta e il tempo passa inesorabilmente.
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