Il progetto è  ambizioso ma  presto diventerà  realtà: far arrivare nelle   tavole di  quanti acquistano  l'agnello sardo nelle macellerie e nei supermercati, carni con  il bollino certificato bio.

Saranno  lavorate  dalla struttura di Samugheo, primo impianto  di macellazione della Sardegna a fregiarsi di questa prestigiosa certificazione. Il percorso che porterà a garantire una filiera tutta tracciata, partendo dal produttore per arrivare  sino  al consumatore finale, è stato illustrato ieri presso lo stesso macello, di proprietà del Comune di Samugheo , alla presenza  degli  amministratori e dei vertici del "Distretto Sardegna  Bio". Vi hanno preso parte il vice sindaco Luigi  Todde, l’assessore Roberto  Frongia, mentre il Distretto Bio era rappresentato dal presidente  Andrea Campurra  e dal direttore Aldo Buiani.

Da sottolineare come per la comunità samughese il    primo macello biologico sardo per gli ovini rappresenti soltanto un primo importante tassello. Il prossimo  ambizioso traguardo è rendere bio   l’intera filiera delle lavorazioni convenzionali  attuate per bovini e suini.

«Chiudiamo  una filiera interamente biologica grazie alla collaborazione con il Distretto Sardegna Bio  – evidenzia l’assessore  Roberto Frongia - dedicando la linea degli ovini esclusivamente alla produzione dell’agnello bio. Questo  potrà essere indubbiamente  un grande vantaggio per gli allevatori del paese, del Barigadu e Mandrolisai,  ma anche di  tutta l’Isola».

Soddisfatto anche il presidente Andrea Campurru. «Finalmente si raggiunge anche  in Sardegna un importante traguardo come   la filiera del biologico – sottolinea-   e bisogna dare atto al Comune di Samugheo di aver messo a disposizione il mattatoio e accolto la nostra proposta. Questa scelta è una importante opportunità per gli allevatori, che potranno vendere i loro prodotti certificati e  interamente biologici,  ma anche un passo virtuoso seguendo le linee dell’Unione Europea sul green deal». 

Il direttore Aldo Buiani, mette in luce invece le prossime tappe. «L' obiettivo - afferma -  è anche quello,  entro il 2023, di coinvolgere nella stessa scelta altre amministrazioni locali,  che condividano l’importanza del progetto».

Hanno sposato l’iniziativa anche le associazioni di categoria, Coldiretti e Confagricoltura, mentre fra breve sarà promosso un convegno per discutere sui vantaggi del bollino bio con tutti i soggetti interessati.  

© Riproduzione riservata