Cavaliere senza paura. Ma anche senza macchia. Altrimenti no, niente Sartiglia. Se hai sulla coscienza una multa per eccesso di velocità, la discesa in via Duomo te le puoi scordare.

L'esempio non calza a pennello ma serve a inquadrare una vicenda sulla quale, forse, si sta perdendo la bussola del buonsenso. La legge è legge. E ci mancherebbe altro, soprattutto quando di mezzo c'è la sicurezza.

Da anni, giusto per ricordarlo, la Giostra equestre si muove sul solco dell'ordinanza Martini, dal nome del sottosegretario Francesca che la firmò "ispirata" dal Palio di Siena.

Oggi, poi, ci sono i rigidi protocolli seguiti ai fatti di Torino del 3 giugno scorso, con il tragico fuggi fuggi in piazza San Carlo per un falso allarme davanti al maxi-schermo che rilanciava Juve-Real. Prevenzione e controlli sono sempre più una parola d'ordine.

E i cavalieri della Sartiglia (che nel prossimo weekend sottoporranno i loro destrieri alla visita dei veterinari) lo sanno bene. Sorprende l'eccesso di zelo, oltre il dettato della norma. Come il casellario giudiziario sporcato magari da un piccolo abuso edilizio: che c'azzecca con la corsa alla stella? In questo clima da stato di polizia, si rischia di dar ragione a chi ricorda che il Daspo, nel calcio, si dà al tifoso e non al centravanti.

Se ora l'esempio calzasse, gli spettatori andrebbero controllati uno per uno. Si corre l'11 e il 13 febbraio. C'è tutto il tempo per dare un senso alle cose.
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