Si tenterà la strada della conciliazione per chiudere una battaglia legale tra i familiari di Salvatore Ladu, rimasto vittima di un grave infortunio al teatro comunale di Bosa, e l'amministrazione comunale.

Così ha suggerito il giudice del Tribunale civile di Oristano, anche se la partita è sempre apertissima.

Anche nell'ultima udienza, l'avvocato Stefania Pedde, che tutela i familiari della vittima, ha contestato la perizia presentata dal consulente nominato dal Tribunale: secondo la relazione dell'esperto tra l'incidente al teatro e la morte di Ladu non c'è un nesso causale, l'incidente avrebbe causato un danno valutabile tra il 18 e il 20 per cento.

Il legale però ha rigettato questa tesi e ha subito chiesto una nuova perizia.

Il giudice si è riservata la decisione, nel frattempo le parti in causa sono state invitate a trovare una conciliazione per chiudere questa lunga vicenda iniziata nel 2010, con l'incidente al teatro comunale.

Un infortunio da cui Salvatore Ladu non si sarebbe più ripreso, restò a lungo in ospedale fino al giorno della sua morte, avvenuta cinque anni dopo quell'episodio.

I familiari avevano citato in giudizio il Comune di Bosa e l'attuale amministrazione (rappresentata dall'avvocato Giovanni Massidda) aveva, a sua volta, citato l'ex sindaco Piero Casula (tutelato dal legale Enrico Roda) che, in una seduta di consiglio comunale, aveva sostenuto di essere stato lui a dare l'autorizzazione per utilizzare il teatro (sulla base però di un documento che proverebbe la conformità delle opere eseguite nella struttura comunale).

Valeria Pinna
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