È finita l’avventura di Graziella, liberata lo scorso 6 maggio dalla costa di San Giovanni di Sinis: la caretta caretta è stata trovata morta sulla spiaggia di Shat Nabeul, in Tunisia. 

Era una delle tartarughe che partecipavano al programma di monitoraggio avviato dall’assessorato regionale all’Ambiente: sul suo carapace era stato installato un trasmettitore Gps che ne permetteva la localizzazione e il controllo dei comportamenti, con una raccolta di informazioni utile per studiare la vita e il comportamento di questi animali. Aveva percorso oltre 1300 chilometri. 

Graziella era tornata in mare dopo un periodo di sei mesi di cure, necessarie quando era  stata trovata agonizzante a causa di una lenza di nylon che aveva ingerito.

La notizia del decesso è arrivata nei giorni scorsi dal centro di salvataggio delle tartarughe tunisino. 

«Proveremo a capire le cause della morte in seguito all'analisi dei dati forniti dal dispositivo satellitare con cui la tartaruga era equipaggiata», fanno sapere dal centro di recupero del Sinis, che partecipa al progetto regionale. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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