Un’inchiesta della Corte dei Conti verificherà le spese milionarie della Fondazione “Mont’e Prama” di Cabras, così come quelle per l’organizzazione della manifestazione Archeologika 2022, l’expo del turismo archeologico allestita in ottobre negli spazi della passeggiata coperta del Bastione Saint Remy di Cagliari. Il fascicolo è stato aperto in questi giorni dal Procuratore regionale, Bruno Domenico Tridico, ma ancora l’indagine non è stata assegnata ad alcun magistrato.

L’iniziativa della procura erariale è arrivata dopo le recenti polemiche, approdate anche in Consiglio regionale nel corso della discussione della Finanziaria, che hanno animato il dibattito politico regionale. Solo dopo che il fascicolo verrà assegnato ad uno dei sostituti procuratori regionali, verrà formalizzata la delega d’indagine per acquisire i documenti e completare la verifica attenta dei bilanci e delle singole voci di spesa.

Le polemiche sul bilancio della Fondazione Mont’e Prama sono esplose poco prima di Natale, quando si è consumato lo strappo con il Comune di Cabras, nel cui territorio sono state ritrovate le statue dei Giganti e che ospita il museo nel quale sono conservate le sculture. Il sindaco della cittadina lagunare, Andrea Abis, che è consigliere della Fondazione, aveva votato contro il bilancio di previsione per il 2023, durante l'ultima riunione del Consiglio di amministrazione. Poi, chiarendo le ragioni della sua decisione, il primo cittadino aveva genericamente fatto riferimento ad alcune scelte adottare e non condivise «non da me ma dal Comune che rappresento e che devo tutelare». In una nota, poi, la stessa Fondazione aveva precisato che l'approvazione del bilancio aveva il parere positivo unanime del Collegio dei revisori dei conti.

Da quel momento, però, le spese dell’Ente che ha ricevuto ingenti risorse sia dal Ministero che dalla Regione per valorizzare i “giganti” (ma anche finanziamenti per la realizzazione della manifestazione Archeologika 2022) sono finite al centro di approfondimenti giornalistici anche nazionali e richieste di chiarimento di consiglieri regionali.

E ora, esercitando la propria funzione, la Procura regionale della Corte dei Conti ha deciso di aprire un’inchiesta.

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