Anche dalla regione storica del Parte Montis, arriva un secco  no al proliferare degli impianti di energia rinnovabile che in questo territorio vorrebbe dire la  realizzazione di un  progetto agrivoltaico proposto dalla società norvegese Ski. Intervento  che prevede l’occupazione di una novantina di ettari in  località “Perdiana”.

Amministratori comunali e cittadini hanno riempito l’aula consiliare del Comune per esprimere la loro netta contrarietà al progetto, che se attuato deturperebbe in maniera irreversibile  una vasta area di grande pregio storico e  ambientale. Un incontro molto partecipato  che ha fatto registrare anche qualche momento di tensione.

Dal punto di vista tecnico, su invito del sindaco Donato Cau sono intervenuti Fabrizio Pilo dell’Università di Cagliari, Marco Pau e Antonio Muscas  rispettivamente presidente e vice presidente di “Su Entu Nostru” di Villacidro. E sulla grande   emergenza che si sta vivendo nella  nostra Isola, particolarmente crudi sono stati i numeri forniti ai presenti dall’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Gianni Pia.

«In Sardegna – ha detto - attualmente ci sono qualcosa come 333 richieste per la realizzazione di questo genere di impianti.  Un numero assolutamente spropositato e fuori luogo rispetto ai  reali bisogni». Lo stesso Pia ha poi fatto una proposta operativa: «Anche se i termini entro i quali poteva esserci la possibilità della  presentazione di eventuali osservazioni da depositarsi presso il ministero competente sono scaduti dal 2 maggio scorso – ha suggerito Pia - si preparino ugualmente le osservazioni e le stesse dovranno essere contenute all’interno della delibera da approvare poi in Consiglio Comunale».

Dagli interventi è stata ribadita  la preoccupazione e la rabbia perché ormai gli impianti di pale eoliche, pannelli fotovoltaici e rinnovabili in genere, hanno assunto i caratteri dell’imposizione, senza che nessuno intervenga in maniera risolutiva per far bloccare questo scempio.  

Il sindaco  Cau concludendo l’assemblea  ha ribadito che «ci troviamo davanti ad una situazione incredibile  nella quale i Comuni sono le vere vittime in quanto  devono prendere atto che   le autorizzazioni ministeriali  sono già concesse e si  trovano  nella scomoda situazione di subire l'applicazione delle  leggi.  Da questa  assemblea – evidenzia  Cau -  sono  scaturiti alcuni importanti contributi da inserire in un successivo documento che verrà portato  all’attenzione  e al voto del Consiglio comunale».   

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