Mogorella, il sindaco blocca i nuovi impianti eolici: «Pericolo per la salute»
Il primo cittadino Lorenzo Carcangiu scrive a Ministero e Regione: «Troppe installazioni per le rinnovabili in appena 17 km quadrati». Chiesta un’analisi alla Asl di OristanoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel cuore dell'Alta Marmilla esplode la tensione tra sviluppo delle energie rinnovabili e tutela della salute pubblica.
Con l'ordinanza n. 16 del 16 dicembre, il sindaco di Mogorella, Lorenzo Carcangiu, ha imposto lo stop dei procedimenti autorizzativi relativi a nuovi impianti eolici e a un maxi sistema di accumulo energetico.
«Ordino la sospensione cautelativa fino alla definizione della situazione di pericolo sanitario per gli abitanti e l'ambiente del nostro territorio – sottolinea il primo cittadino - e allo stesso tempo chiedo la valutazione di impatto sanitario cumulativo di progetti e impianti che si vogliono realizzare. Ed ancora - aggiunge Carcangiu - che sia bloccata la Bess e inserita in ogni progetto-impianto la valutazione di impatto sanitario in procedura di Via».
Il provvedimento nasce dalla constatazione che, in un territorio di appena 17 km², si concentrano già numerose infrastrutture: il parco eolico di Monte Grighine con 43 turbine (11 nel Comune), una stazione di trasformazione, la stazione Terna a 220 kV e due elettrodotti ad alta tensione. A questi si aggiungono i progetti in corso: il “Parco Eolico Mogorella-Sant'Antonio” da 37,8 MW, il “Serra e Mesu” da 50,4 MW e il sistema di batterie autorizzato dal Mase.
Secondo il sindaco Carcangiu la mole di opere previste rischia di trasformare il piccolo centro in un hub energetico nazionale, con impatti diretti sulla popolazione e sulle aziende agricole circostanti.
«È un'anomala e sproporzionata concentrazione di impianti – si legge nell'ordinanza – che insistono in maniera oltremodo prossima al centro abitato e alle attività produttive». La decisione del sindaco si fonda sul principio di precauzione sancito dall'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea e recepito dal Codice dell'Ambiente. In assenza di certezze scientifiche sui rischi, le istituzioni locali devono prevenire possibili danni alla salute.
Da qui la richiesta al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica di sospendere i procedimenti e obbligare i proponenti a redigere la Vis e alla ASL di Oristano di predisporre un'analisi sanitaria integrata. Il provvedimento ha anche un valore politico, recependo le istanze del comitato cittadino “Alta Marmilla”, che da mesi denuncia la «speculazione eolica e fotovoltaica» e chiede una valutazione complessiva degli effetti sulla comunità.
La partita ora si sposta sui tavoli istituzionali. L'ordinanza è stata trasmessa al ministero della Salute, Regione, Arpa e Prefettura. Mogorella diventa simbolo di un conflitto sempre più diffuso: la transizione energetica sì, ma non a discapito della salute e della qualità della vita delle comunità locali.
