Troppo pochi tre giorni di apertura alla settimana per l'ufficio postale.

Spesso lunghe file sotto il sole per i cittadini.

La nuova protesta da un piccolo comune sardo, dove è ancora in vigore l'apertura ridotta dell'ufficio di Poste Italiane decisa nella fase più acuta della pandemia, arriva da Masullas, in Marmilla.

LA PROTESTA - Il sindaco Mansueto Siuni ha scritto una lettera lo scorso 9 luglio per lamentare i disagi degli utenti alle direzioni regionale e provinciale di Poste Italiane.

"Ancora nessuna risposta e nessun riscontro", ha detto il primo cittadino, "eppure nel nostro ufficio postale arrivano utenti anche dai paesi vicini". A Masullas l'ufficio apre ancora solo il martedì, giovedì e sabato. "Da noi lunghe code con il rischio di assembramenti", ha sottolineato il sindaco Siuni.

LA REPLICA DELLE POSTE - Poste Italiane ha precisato: "La rimodulazione degli orari dell'ufficio postale di Masullas riveste carattere temporaneo. Nel caso di Masullas, a poco più di due chilometri di distanza, è aperto regolarmente sei giorni la settimana l'ufficio postale di Mogoro, presso il quale è disponibile 24 ore su 24 anche l'Atm Postamat. Oltre ai prelievi di denaro, lo sportello automatico consente di effettuare numerose altre operazioni come il pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale, interrogazioni su saldo e lista dei movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay. L'azienda, scusandosi con i cittadini di Masullas per i temporanei disagi, ribadisce come la parziale attuale riduzione dell'offerta si inserisce in un più ampio quadro di esigenze legate anche alla gestione del personale in conseguenza del particolare momento di emergenza vissuto nei mesi scorsi".
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