I cittadini che  avevano concesso in prestito oggetti per una mostra promossa dall’associazione “Cultura e Arte” dovranno ancora pazientare prima di riavere i propri beni. A denunciarlo è la presidente dell’associazione, Luisa Falqui, che accusa l’amministrazione comunale di ritardi ingiustificati e mancanza di collaborazione. «La data stabilita per la restituzione era il 26 Giugno – spiega Falqui – ma due giorni prima ci è stato inviato un inventario incompleto contenente solo i beni relativi a una mostra precedente. È stato necessario quindi procedere a un nuovo controllo incrociato tra il nostro inventario e quello comunale».

L’incontro si è protratto per oltre quattro ore e si è concluso con un verbale firmato dalle parti, ma con una nuova sorpresa: uno degli oggetti non ha potuto essere restituito perché, su indicazione della Soprintendenza si sospettava potesse avere un valore storico. L’indomani, tuttavia, è stato chiarito che l’oggetto non ha valore storico e può quindi essere restituito. «Per gli altri oggetti se parla  a settembre – conclude Falqui –. Ma ci chiediamo: perché tutte queste lungaggini?».

 Sulla questione interviene anche l’ex sindaco Andrea Santucciu, che evidenzia con amarezza come il museo civico di Is Bangius sia chiuso dal 2021. «Comprendo le difficoltà legate ai vincoli archeologici – afferma – ma perché non si è continuato con le mostre etnografiche tramite le associazioni locali? Il museo è fermo da quattro anni. E che fine hanno fatto i 500mila euro della  progettazione territoriale del 2019, destinati anche allo stabile?».

La risposta è dell’attuale sindaco Luca Corrias, all’epoca dei fatti assessore alla cultura. Afferma che la scheda del 2019 non era un progetto vero e proprio, bensì una manifestazione d’intenti. «Solo nel 2022 – spiega – abbiamo trasformato  quell’idea in un progetto di fattibilità tecnico-economica, affidato all’ingegner Riccardo Auteri. Da allora è iniziato un lavoro complesso per rendere il progetto compatibile con i vincoli archeologici e paesaggistici». Il sindaco elenca i passaggi effettuati: sopralluoghi della Soprintendenza, revisione del progetto, coinvolgimento degli uffici tecnici e avvio delle pratiche per i necessari pareri.

«Oggi – conclude Corrias – siamo prossimi al progetto esecutivo. Da parte nostra, abbiamo sbloccato tutte le schede della progettazione territoriale rimaste ferme per anni, come il recupero della cava, il percorso benessere, l’area giochi per l’infanzia e i sentieri del Monte Arci».

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