Lo hanno accompagnato fino all’ultimo giro sulle due ruote. Quel rombo delle Harley Davidson ha risuonato fin dentro la chiesa di San Pietro. «Un rombo di vita», ha ripetuto il vescovo della diocesi di Alghero-Bosa, monsignor Mauro Maria Morfino. Quell’esistenza che per Piero Ghiaccio si è spezzata tragicamente su quella strada buia e maledetta.

Il pensiero di tutti è andato al terribile incidente nella notte fra domenica e lunedì, quando l’ex finanziere di 54 anni era rimasto in panne con la sua Harley Davidson sulla Provinciale 10 ed è stato travolto da un’auto.

Nella chiesa si sente l’emozione e la tensione, tutti si sono stretti all’anziana madre e ai familiari e anche il vescovo ha cercato parole di conforto. «Il distacco da una persona amata, soprattutto per una morte improvvisa, è un’esperienza che lacera profondamente. È come se ci venisse strappato un pezzo di vita»,  ha detto dall’altare, «in questa pagina così dura però c’è anche una promessa, quella della vita che continua».

Monsignor Morfino, che ha concelebrato insieme al parroco don Alessio Picconi, ha ricordato la vita intensa di Piero, il suo servizio per oltre trent’anni nella Guardia di finanza, le sue passioni e l’impegno nella quotidianità. «Piangiamo perché non possiamo più abbracciarlo o parlargli, ma dobbiamo ringraziare il Signore perché ce lo ha donato per 54 anni». Profonda commozione fra i colleghi delle Fiamme gialle, una rappresentanza che ha omaggiato il feretro del collega con il saluto militare. Poi la tappa finale, le moto che sgasano, gli applausi per un ultimo abbraccio a quell’amico che se ne è andato troppo presto. 

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