Anche il Comune di Laconi ha aderito alla “Fondazione Trenino verde storico della Sardegna”, nata per tutelare, recuperare, valorizzare, riutilizzare e promuovere a scopo turistico le zone interne attraverso la realizzazione di un sistema di gestione efficiente e partecipato. Non mancano però le polemiche da parte della minoranza che evidenzia diverse criticità.

«Contestiamo le modalità dell’istituzione, la composizione della struttura e la mancata condivisione con gli enti locali - dicono a gran voce i consiglieri Simona Corongiu, Fausto Fulghesu, Barbara Sulis e Livio Serra - La costituzione della Fondazione avrebbe dovuto coinvolgere i comuni sede delle quattro tratte ferroviarie in qualità di soggetti attivi nella programmazione e gestione del trenino verde. Invece questa previsione non è stata rispettata».

Ma non solo: «La previsione secondo la quale il presidente della Fondazione è indicato dalla Giunta Regionale, due componenti dall’Arst e solo due tra i rappresentanti dei Comuni dove insistono le quattro tratte ferroviarie, vanifica la volontà di condividere le scelte con gli attori locali. Inoltre nella composizione della struttura mancano soggetti come l’assessorato al Turismo. La costituzione della Fondazione dà l’impressione di essere una decisione calata dall’alto».

La minoranza chiede al Comune di apportare alcune correzioni nell’ottica della partecipazione e condivisione con gli attori locali «che da sempre  - concedono i consiglieri - sono impegnati in questa importante battaglia storica delle zone interne della Sardegna». 

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