La Cisl Oristano saluta la rinascita dell'ente provinciale e propone l'agenda per il rilancio del territorio
Il segretario generale Alessandro Perdisci: «Chiediamo un impegno chiaro e concreto»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Saluta con favore la rinascita della Provincia il segretario generale CISL Oristano Alessandro Perdisci. Le elezioni per il presidente e il consiglio provinciali rappresentano «l’occasione per restituire a questo Ente un ruolo istituzionale pieno, capace di programmare lo sviluppo, coordinare gli enti locali, difendere i diritti dei cittadini e dare risposte concrete alle emergenze del territorio», precisa.
La Cisl di Oristano nell’ottica di un rinnovato dialogo con la società e i corpi intermedi presenta le proprie proposte, chiedendo un «impegno chiaro e vincolante da rafforzare successivamente una volta eletto il nuovo organismo provinciale», prosegue Perdisci. «Come organizzazione sindacale riteniamo che la Provincia, debba tornare ad avere un peso reale nelle politiche di sviluppo, con risorse certe ed autonomia decisionale».
L’intento è un Piano di Rinascita Territoriale, capace di restituire dignità e prospettive ad un territorio che ha tanto da offrire, tre sono i punti fondamentali, primo la Sanità «è necessario ripartire con decisione da una sanità pubblica di prossimità, che metta al centro le persone e non i bilanci, e che ricostruisca l’asse ospedale-territorio-domicilio, smantellato negli anni da scelte miopi».
Poi l’istruzione e la formazione: «devono tornare ad essere priorità assolute per il futuro del territorio. La dispersione scolastica, la povertà educativa e le difficoltà di collegare i percorsi formativi alle esigenze del mondo del lavoro, sono fenomeni che non possiamo più tollerare. Servono scuole radicate nelle comunità, capaci di contrastare l’abbandono e di offrire pari opportunità ai ragazzi che vivono nei centri minori così come nelle città. L’università, la formazione professionale e quella superiore devono essere sostenute e valorizzate, in modo da trattenere i giovani e creare competenze spendibili nel territorio».
Dunque il lavoro che rimane la questione centrale: «Occorre promuovere occupazione stabile e dignitosa, sostenendo le imprese, in particolare quelle agricole ed agroalimentari, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia oristanese. Servono quindi infrastrutture efficienti, minori costi energetici, accesso al credito e una burocrazia meno soffocante. Sul fronte delle infrastrutture, è urgente superare i ritardi storici che penalizzano cittadini e imprese. Senza collegamenti adeguati, sia materiali che digitali, ogni prospettiva di sviluppo rischia di restare incompiuta».
Altrettanto importanti sono le sfide ambientali e culturali: «Le zone umide, il patrimonio archeologico e la storia giudicale e rurale di Oristano sono risorse uniche che vanno integrate in una visione di turismo sostenibile, capace di coniugare ambiente, agroalimentare e cultura. L’investimento nella cultura e nelle filiere a essa collegate può stimolare nuova imprenditorialità, rafforzare l’attrattività del territorio, favorire la permanenza dei giovani e innescare processi virtuosi di sviluppo locale, in grado di contrastare lo spopolamento e di restituire centralità alla provincia di Oristano».
Il territorio oristanese deve diventare un importante nodo di connessione e di opportunità, valorizzando la sua posizione strategica e creando le condizioni per attrarre investimenti e trattenere le giovani generazioni.
Per questo la CISL chiede «un impegno chiaro e concreto. Lavorare per un Piano straordinario di rilancio che metta al centro sanità, lavoro, istruzione, infrastrutture e ambiente. Non si tratta solo di colmare un divario, ma di restituire dignità, opportunità e futuro a un territorio che ha le capacità e le energie per rinascere, se adeguatamente sostenuto», chiude il segretario generale.