Il piccolo Matteo Angius lascia la Sardegna per diventare campione di minimoto
Il baby centauro si è trasferito con la famiglia in Emilia-Romagna, patria di Valentino RossiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quando cade risale subito in sella, come se niente fosse, come i grandi campioni.
Nessuna lacrima, nessun capriccio: eppure ha compiuto da poco sette anni. Matteo Angius corre velocissimo su una mini moto, 6,2 cavalli di potenza: tuta, protezioni e casco integrale. È una promessa delle due ruote.
Ma per fare il salto di qualità da alcuni mesi ha dovuto salutare la Sardegna, o meglio: Terralba, dove è nato e cresciuto. E con lui anche i suoi genitori. Un cambio di vita per far coltivare un sogno al loro piccolo motociclista. Da diversi mesi tutti e tre abitano a Russi, provincia di Ravenna, in Emilia Romagna: patria delle due ruote. Per Matteo la Sardegna non offriva tanto. Lui è uno dei pochissimi bambini che pratica questo sport, la minimoto. Ecco perché la decisione di iniziare una nuova avventura lontano dall'Isola.
“Anche per partecipare alle competizioni importanti di minimoto dovevamo prendere una nave - racconta Elisabetta Atzei, la mamma del piccolo motociclista - Vista la passione e la voglia di Matteo di investire in questo sport alla fine abbiamo deciso di trasferirci dove si vive di moto. Qua ci sono le strutture adatte per allenarsi, validi istruttori e tante possibilità per emergere”. Per loro un cambiamento non indifferente: “Mio marito, muratore, una volta arrivato in Emilia Romagna ha trovato subito da fare. E anche io non ho avuto problemi a trovare lavoro. Certo, ci manca la nostra casa, il nostro paese, gli amici, i parenti. Ma era l’unico modo per permettere a Matteo di seguire questo sport seriamente, vista la sua grande passione”.
Matteo ora si sta allenando mattina e sera per partecipare al “Trofeo Simoncelli". “Per competere con gli agonisti però dovrà aspettare di compiere otto anni - racconta ancora mamma Elisabetta - In diverse gare ha già ottenuto importanti risultati. Qua ci sono tantissimi bambini che crescono a pane e moto. È la normalità”.
Prima della partenza la famiglia di Matteo è stata salutata durante una cerimonia in Comune anche dal sindaco di Terralba Sandro Pili.