Con l’arrivo della primavera, Gonnostramatza si veste di nuovo. Infatti, nei giorni scorsi, alcuni spazi pubblici del paese sono stati impreziositi da alcuni elementi di arredo urbano. In particolare, l’amministrazione comunale ha voluto fare un intervento di tipo sociale-culturale con l’installazione delle “Panchine Letterarie”.

Le panchine all’interno del paese sono 3, che vogliono trasmettere altrettanti messaggi. La prima è nel piazzale della Chiesa, riporta l’epigrafe presente all’interno della chiesetta di San Paolo ed è un’indicazione alla storia di Gonnostramatza. La seconda è la panchina sulla gentilezza, posizionata davanti all’ingresso del Municipio, dedicata all’omonima giornata che si svolge ogni anno il 13 novembre, in ricordo del giorno d’inizio della conferenza del World Kidness Movement, svoltasi a Tokyo nel 1997, nella quale si firmò la “Dichiarazione della Gentilezza”. Essa rappresenta un invito alla popolazione per mostrarsi gentili, educati e rispettosi verso gli altri. La terza panchina, presente nell’area verde all’ingresso del paese, riporta un passaggio, dedicato al paese, dell’opera “La Luna e i Falò” di Cesare Pavese e simboleggia l’importanza delle radici, ovunque portino le strade.

«Il nostro paese», è il commento dell’amministrazione, «è il secondo in tutta la Sardegna che provvede all’installazione di queste panchine letterarie. Panchine che, oltre a essere una novità nell’arredo urbano e di riqualificazione di uno spazio pubblico, hanno un significato che va oltre, sulle radici, sull’identità, ma anche ad altri tratti che si vogliono evidenziare e che fanno da guida al nostro mandato amministrativo. Hanno riscosso un successo abbastanza importante, segnale che pur essendo un piccolo gesto come un arredo, si può fare tanto a livello di comunità e valori».

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