L’allarme era scattato qualche giorno fa. E ora è arrivata la conferma dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie: gli esperti hanno riscontrato la positività al virus dell’Influenza aviaria nel fenicottero trovato morto nello stagnetto di Cabras, a ridosso della spiaggia di Mari Ermi.

In prima battuta a riscontrare la presenza del virus nel volatile era stato il laboratorio dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, su segnalazione del Servizio veterinario di sanità animale della Asl di Oristano. Che aveva emesso tempestivamente un’ordinanza destinata ad allevatori avicoli e cacciatori per rafforzare e intensificare le misure di prevenzione e controllo della malattia.

L’Influenza aviaria è una malattia che può colpire in particolare pollo, tacchino, faraona, quaglia, fagiano, pernice, starna.

«Solitamente gli uccelli selvatici non si ammalano, ma possono trasmettere l’infezione molto facilmente agli allevamenti di avicoli», ha spiegato Antonio Montisci, responsabile del Servizio veterinario della Asl di Oristano. 

«I virus aviari normalmente non sono in grado di trasmettersi facilmente dagli uccelli all’uomo, ma possono acquisire la capacità di infettare le cellule umane. È bene sottolineare l’importanza della vaccinazione contro l’influenza umana». 

A oggi non esiste prova che l’infezione possa trasmettersi all’uomo per via alimentare. In ogni caso gli allevamenti avicoli sono sottoposti a rigidi controlli.

L’allarme aviaria era scattato nei giorni scorsi anche a Cagliari, dopo la morte di alcuni volatili a Monte Urpinu.

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