Dermatite bovina, a Oristano 20.000 vaccini: la provincia resta senza contagi
Sono circa 60.000 i capi complessivi nel territorio, che al momento è immune dal virusPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono circa 20.000, su 60.000, i bovini vaccinati contro la dermatite nodulare contagiosa nel territorio della provincia di Oristano. La campagna è cominciata lo scorso 28 luglio e, in due settimane e mezzo, ha toccato 254 allevamenti di 42 comuni. L'immunizzazione procede anche con la collaborazione degli allevatori, che hanno aderito in massa alle operazioni. E lunedì ci sarà il provvedimento unitario a livello regionale, dopo le polemiche degli ultimi giorni.
«Gli allevatori», fa notare il direttore del servizio veterinario di Sanità Animale della Asl 5 di Oristano, Enrico Vacca, «hanno perfettamente capito quanto sia importante vaccinare per difendere il proprio patrimonio bovino dall'ingresso del virus e per poter consentire il commercio degli animali sia da vita che da macello».
I comuni coinvolti sono appartenenti ai territori del Campidano, Montiferru, Planargia, Guilcier, Barigadu, Marmilla, Sarcidano. In meno di due settimane dall’avvio della campagna vaccinale, che è partita lo scorso lunedì 28 luglio, è stato vaccinato circa un terzo dell’intero patrimonio bovino della provincia. «Si tratta di un risultato che va oltre le attese e che è frutto del lavoro di squadra e della sinergia fra veterinari e allevatori», prosegue Vacca, che rimarca anche quanto il fattore “tempo” sia importante per mettere in sicurezza gli allevamenti bovini e arrivare prima del virus in un territorio, come quello oristanese, che finora ne è immune.
«Importante è anche adottare un insieme di misure preventive di biosicurezza, mirate a ridurre la presenza degli insetti vettori della malattia negli allevamenti», aggiunge il direttore del servizio veterinario di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni zootecniche della Asl 5, Giuseppe Sedda. «L’obiettivo è quello di creare all’interno di ogni allevamento una sorta di “campana” in cui gli agenti patogeni come virus, batteri e funghi siano ridotti al minimo».
(Unioneonline)