Con la celebrazione della santa messa e il successivo accompagnamento del simulacro del santo nell’omonimo novenario campestre, iniziano stasera a Norbello i festeggiamenti per Sant’Ignazio da Laconi. Sino al 10 settembre si svolgono i riti religiosi, uniti ad un variegato programma di manifestazioni civili promosse dal comitato.

Quest’anno, a suggellare una ricorrenza molto sentita dai norbellesi, c’è una particolarità: a svolgere il ruolo di “priore” per la festa religiosa è stato incaricato un minorenne, uno dei primi casi in Italia. Non esiste al riguardo  alcun documento ufficiale che lo attesti, ma Fabio Cau, 16 anni di Norbello ( 17 da compiere a dicembre), studente all’istituto agrario di Nuraxinieddu,  è senza dubbio uno dei più giovani a ricoprire questo ruolo. Lo è sicuramente  nella storia della festa di S.Ignazio, che dal 1951 si svolge nell'omonimo novenario campestre ( il primo in Sardegna dedicato al santo di Laconi), sorto  a pochi km dal paese in località “Funtanas Ainas”. 

Ma cosa spinge uno della sua età, che abitualmente si occupa di ben altre cose, nel proporsi per

svolgere un compito di grande impegno? Con il suo sorriso contagioso e una dialettica che non è usuale per un sedicenne, Fabio risponde con grande sicurezza. «Questo desiderio è nato sin da quando ero bambino», racconta. «Ho sempre sentito, anche per fede, il fascino particolare di poter essere io, un giorno, ad esercitare questo incarico. Mi sono iscritto allora al registro parrocchiale», spiega, «e quest'anno è toccato a me, restando in carica sino al  6 gennaio 2024». 

Si occupa di tutto quello che riguarda la parte religiosa, che ha altre scadenze durante l'anno, a prescindere dalla novena.  «Altro mio compito», evidenzia Fabio, «è quello di preparare al meglio la processione di oggi, alla quale prenderanno parte cavalieri, fucilieri, confratelli e tanti devoti, mentre la statua sarà trasportata dal carro trainato dal giogo di buoi. Io stesso, a cavallo, porterò la prima bandiera che aprirà il corteo e assegnerò le altre due bandiere. Nella serata ci sarà la tradizionale cena comunitaria che verrà offerta a circa 200 persone».

Fabio conosce alla perfezione anche la storia del santo e della chiesa. «Fu edificata completamente  dalle maestranze del paese», ricorda, «e inaugurata la settimana dopo che Sant’Ignazio fu proclamato santo. La prima novena si celebrò allora  72 anni fa».  Cosa consiglierebbe a un ragazzo che vorrebbe svolgere questo o altri ruoli anche prima della maggiore età? «Bisogna essere più audaci e proporsi», sottolinea Fabio, «d'altronde il futuro è nelle mani delle giovani generazioni e prima si inizia ad assumere certe responsabilità e meglio è. L'esperienza dei grandi è importante, così come la loro collaborazione. Io ho il grande aiuto dei miei genitori Marcello e Stefania, di mio fratello Nicolò, dei parenti e di tanti amici».

Sisto Manca, campanaro del paese, lo conosce bene e  mette in luce altre sue qualità: «Fabio cura tanti altri interessi come l’amore per la natura, la campagna, la cultura, la lingua, parla correttamente il dialetto, le tradizioni. Ed essendo la madre di Mamoiada fa parte anche  di un gruppo dei Mamuthones»..  

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