Non è stato solamente un acuto giornalista, ma anche un attento osservatore della realtà, uno studioso del sociale da cui ha tratto le storie avvincenti dei suoi romanzi. Cuglieri, il suo paese, ricorda Peppino Fiori giornalista e scrittore, a cento anni dalla sua nascita.

Sabato 25 novembre un incontro-dibattito sulla sua vita, la sua carriera professionale e il suo impegno politico, a venti anni esatti dalla sua scomparsa nel 2003.

Alle 17,30, nel teatro dell’ex Seminario saranno in tanti a ricordare la sua figura che ha ispirato tanti giornalisti e autori. In apertura le relazioni della figlia Simonetta Fiori, “Peppino Fiori, mio padre”, e del giornalista Jacopo Onnis sul tema “Il coraggio della verità, l’Italia civile di Peppino Fiori”. Poi gli interventi di Caterina Pes, Luigi Sotgiu, Antonio Giallara e Giuseppe Falchi. Modera Piera Perria.

Fiori ha fatto la gavetta nell’Unione Sarda, poi l’arrivo in Rai fino a diventare vicedirettore del TG2. Tra i suoi romanzi Sonetaula, che ha ispirato il film di Salvatore Mereu; Baroni in laguna; Vita di Antonio Gramsci; La società del malessere (da cui Carlo Lizzani realizzò il film Barbagia); quindi Il cavaliere dei Rossomori: vita di Emilio Lussu.

In Politica fu senatore per tre legislature, fino al 1992, nelle fila della Sinistra Indipendente.

Il convegno in memoria di Fiori è organizzato dall’associazione culturale Gurulis Nova con il patrocinio del Comune di Cuglieri e della Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci.

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