Santu Lussurgiu celebra la Costa Smeralda attraverso le voci autentiche del sogno del Principe Aga Khan. E lo fa attraverso la testimonianza di un suo compaesano, Angelo Onni.

Protagonista dell’appuntamento di domani, in programma alle 18.30 alla Fondazione Hymnos, il libro “Costa Smeralda, il sogno dell’Aga Khan attraverso il racconto di chi lo ha vissuto e ne custodisce l’eredità”, che sarà accompagnato dall’autore Fausto Farinelli e da Onni.

Il volume dello storyteller sassarese raccoglie 27 interviste reali che testimoniano il battito quotidiano della Costa Smeralda, artigiani, operatori, progettisti, custodi, protagonisti dell’ombra e della luce, perché la Sardegna non è solo spiagge e panorami, ma anche la storia delle persone che hanno costruito con mani, passione e memoria il sogno che ha trasformato l’Isola.

Tra gli intervistati spicca Onni, originario di Santu Lussurgiu. Una figura che, come altri numerosi protagonisti, ha contribuito a costruire col suo lavoro e la sua passione la storia di quell’angolo di paradiso della Gallura che è la Costa Smeralda. Nel periodo tra 1969 e 1975, Onni operò nel maneggio di Porto Cervo, animando coi cavalli e la sua dedizione il cuore pulsante di un’epoca in cui il Principe Karim Aga Khan, scomparso a febbraio all’età di 88 anni, non voleva solo un luogo da cartolina, ma una Costa Smeralda con un’anima sarda.

Il punto di forza del libro è proprio il connubio tra il mito internazionale e la radice locale: dietro l’immagine lussuosa ci sono le voci della Sardegna vera, della comunità e del lavoro, che risuonano ancora oggi. “Il Principe non amava un’isola solo da cartolina, ma la Sardegna che respira, che lavora, che sogna”, interviene Farinelli. “Il libro tenta di restituire quella verità: la Costa Smeralda non è nata come semplice destino turistico, ma come progetto umano, responsabile, radicato, col rispetto delle persone e della terra.”

L’evento offrirà l’occasione per riflettere sul valore duraturo di una visione equilibrata. tra progresso e identità, e ascoltare direttamente le voci che non sono rimaste nei titoli, ma nei fatti che hanno plasmato la storia della Sardegna.

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