Cosa vedere a Bosa, il borgo più colorato della Sardegna
Un’incantevole città dove tradizione e modernità si fondonoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un incantevole borgo dove tradizione e modernità si fondono e infondono curiosità e fascino. Ecco Bosa, imperdibile tra i luoghi da visitare in Sardegna.
Si tratta del centro principale della regione storica della Planargia, luogo di tradizione artigianale ed enogastronomica tra malvasia, gioielli di corallo, cesti di asfodelo, tessuti, tra cui il filet, nato dall’antico sapere femminile e, non ultimo, il pescato.
Cosa vedere a Bosa: imperdibile il quartiere storico di sa Costa, fatto di case variopinte che si inerpicano sulle pendici del colle di Serravalle, dominato dal castello dei Malaspina, risalente al XII secolo. Dall’alto si ammira il panorama di tutta la cittadina.
All’interno del borgo c’è la chiesa dell’Immacolata Concezione, duomo cittadino, con i suoi bellissimi affreschi. Dentro le mura del castello sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos, impreziosita da un ciclo di dipinti del 1370: qua si svolgono a fine settembre le celebrazioni più suggestive dell’anno bosano.
Bosa marina: la grande spiaggia di Bosa Marina si trova subito a sud del porto turistico e delle abitazioni della frazione costiera della città medievale di Bosa. L’arenile di sabbia dorata è ampio e lungo un chilometro e si immerge in un mare dalle tonalità verde smeraldo alternate all’azzurro, con fondale sabbioso che digrada dolcemente verso il largo. Per le sue acque limpide e pulite riceve ogni anno le 5 vele blu di Legambiente. È la spiaggia ideale per una giornata in totale relax, perfetta per famiglie con bambini, grazie anche a servizi come stabilimenti balneari con noleggio attrezzatura e natanti, luoghi di ristoro, escursioni in barca e immersioni subacquee.
Le concerie: la tradizione conciaria di Bosa risale all’antica Roma (o forse prima). Riscoperta nel Seicento, crebbe sino a diventare attività floridissima dal secondo Ottocento a tutta la prima metà del Novecento. Furono attive una trentina di aziende, di cui oggi rimane memoria in sas Conzas, che sorgono a schiera lungo la sponda sinistra del Temo, vicine al Ponte Vecchio. Per quasi un secolo il centro della Planargia è stata la capitale delle concerie in Italia, le cui produzioni di altissima qualità erano apprezzate e vendute nella Penisola e all’estero. Col tempo, lentamente, l’attività si ridusse e poi cessò nella seconda parte del XX secolo.
Il castello dei Malaspina: l’imponente castello domina Bosa dall’alto. Fu costruito nel 1112 in cima al colle di Serravalle dalla nobile famiglia toscana dei Malaspina dello Spino Secco, insediatasi nell’Isola a metà XI secolo. Si racconta che il geloso marchese costruì un sottopassaggio dal castello alla cattedrale perché la bella moglie andasse in chiesa al riparo da occhi indiscreti. Un giorno in preda a raptus, le tagliò le dita delle mani e le avvolse in un fazzoletto, che, scordata la follia, davanti agli amici tirò fuori dalla tasca. Le dita caddero, lui fu scoperto e imprigionato. Sempre per la leggenda alcune rocce del castello sarebbero le dita pietrificate o i testimoni impietriti dall’orrore.
La cattedrale di San Pietro: vicino al centro abitato, nella località campestre di Calmedia, sorge la chiesa romanica di san Pietro extra muros, in origine centro della Bosa vetus prima che la popolazione trasmigrasse nel quartiere di sa Costa (Bosa nova), dove si ammira sa funtana manna, monumento ottocentesco in trachite rossa.
Il fiume Temo: il poetico Lungotemo con il Ponte Vecchio cavalca il Temo, unico fiume navigabile in Sardegna.
Come arrivare a Bosa: in aereo l’aeroporto più vicino è quello di Alghero Fertilia. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Macomer. Il porto più vicino è quello di Porto Torres.
(Unioneonline/D)