Danni enormi e risarcimenti sottostimati. La Provincia di Oristano rilancia l’allarme sui danni provocati dai cormorani nei compendi ittici locali e chiede alla Regione Sardegna una revisione urgente delle linee guida sui censimenti dell’avifauna. Secondo l’amministratore straordinario, Battista Ghisu, l’attuale metodo di stima dei danni, basato su medie mensili e bimestrali, sottovaluta gravemente l’impatto reale di questa specie protetta. I numeri sono impressionanti: Nei soli dormitorii di Mistras sono stati rilevati 4601 cormorani, ma nei conteggi ufficiali allo stagno di Cabras, dove si nutrono, ne risultano mediamente solo 2150 al giorno. Quasi 2500 esemplari sfuggono così ai calcoli, pur predando oltre una tonnellata di pesce ogni giorno. Il Consorzio Pontis stima danni annui superiori ai 2 milioni di euro, mentre la manodopera è scesa da 400 a 120 unità. “Considerato che a brevissimo dovranno essere adeguate le linee guida della Regione – afferma Ghisu – ho chiesto agli assessori all’Ambiente e all’Agricoltura un intervento per la rivisitazione generale delle norme sui censimenti in capo alle Province, in modo tale da superare questa criticità nella stima dei danni, fortemente contestata da pescatori e associazioni di categoria”. Ghisu sottolinea che “dovrebbe essere l’Unione Europea a farsi carico dei danni provocati a livello comunitario e risarcire gli Stati membri vista l’imposizione dei vincoli inderogabili che vengono rispettati dalla Regione Sardegna”. Indennizzi adeguati, aggiunge la Provincia, potrebbero essere investiti anche in attività di salvaguardia degli habitat e delle zone umide, gran parte delle quali ricadono in siti Natura 2000.

 

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