Finito il Carnevale, è tempo di polemiche, alimentate sui social network da quanti chiedono conto dei finanziamenti concessi dal Comune alle associazioni che hanno contribuito alla sua organizzazione e come esse li abbiano spesi.

Per tacitare il fastidioso venticello sono dovuti scendere in campo sia l’Associazione Carrasegare Osincu che la Pro Loco Melchiorre Melis, con ferme e dure puntualizzazioni. In particolare, la presidente della Pro Loco, Stefania Crisponi, ha spiegato che "gli Enti Pubblici e quindi anche il Comune, pagano i contributi concessi dopo la presentazione di spese già avvenute e giustificate tramite fatture e ricevute. Quindi, non possono liquidare niente di più che quelle che sono giudicate ammissibili".

Sia la Pro Loco che l’associazione Carrasegare Osincu hanno dovuto, quindi, anticipare le spese necessarie: "Non saranno rimborsate ne più ne meno di quanto avranno speso per il carnevale, sempre che tutte le spese siano ammesse – spiega Stefania Crisponi – Tutti i soci della Pro Loco che sono in regola con il pagamento della quota associativa possono chiedere ed avere chiarimenti in merito a qualsiasi spesa della Pro Loco: cosa che è stata sempre fatta".

La presidente della Pro Loco ritiene di non dover giustificare alcunché a chi non è socio e soprattutto su un qualsiasi social network: "D'altra parte mi piacerebbe sapere quale sia stato il contributo fattivo di questi curiosi per la riuscita del carnevale e delle varie manifestazioni di promozione di Bosa – ironizza – Se abbiamo fatto qualcosa e cosa, oltre agli interventi su facebook o alle mascherate e bevute. Queste peraltro non saranno rimborsate da nessun Ente, tanto meno dalle associazioni che sono la linfa vitale dell'economia turistica della nostra città. Provate a immaginare Bosa senza tutte le associazioni civili e religiose che a vario titolo s'impegnano e organizzano feste sagre ed eventi durante l'anno. L'alternativa non è incoraggiante".
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