Svolta nell’inchiesta sul progetto del canale sul rio s’Aladerru a Bosa. L’ex sindaco Piero Casula, quattro dei suoi assessori Federico Ledda e Maura Marongiu (entrambi siedono anche nell'attuale esecutivo), Paola Pintus, Maria Giovanna Campus e la ex consigliera comunale Maria Carmen Mariani sono stati condannati dal Tribunale di Oristano a una pena pecuniaria di 5mila euro a testa per falso e interruzione di pubblico servizio. I sei annunciano ricorso contro il provvedimento.

Del progetto si parla da più di vent’anni ma finora non si è mai riusciti a realizzare il canale per “vincoli familiari”: parentele o legami fra i proprietari delle terre da espropriare e i vari amministratori di turno, da qui incompatibilità e conflitto d’interessi. L’ultimo stop era arrivato a dicembre 2023 quando in Consiglio comunale l’ex sindaco, quattro assessori e una consigliera dichiararono l’incompatibilità a votare la delibera per un conflitto d’interessi. Poi la decisione di revocare in autotutela l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica dell’infrastruttura.

La vicenda era finita sotto la lente della procura oristanese, con il pm Armando Mammone che ha contestato falso e interruzione di pubblico servizio ritenendo che non ci fosse alcun conflitto d’interesse. Due giorni fa i provvedimenti, firmati dal giudice per le indagini preliminari Salvatore Carboni, sono arrivati all’ex sindaco Piero Casula (difeso da manca Bitti), all’attuale vicesindaco Federico Ledda (assistito da Alessandro Gamberini), all’assessora Maura Marongiu e alle ex colleghe di Giunta Paola Pintus, Maria Giovanna Campus e all’ex consigliera Maria Carmen Mariani (tutelate dall’avvocato Roberto Nati). Tutti, tramite i propri legali, sono pronti a impugnare i decreti. 

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