Se un tempo pescavano solo la notte ora agiscono anche durante il giorno, alla luce del sole. Utilizzano motoscafi con motori da 40 cavalli, sfidando i pescatori addetti alla guardiana. E come se niente fosse gli abusivi caricano sulle loro barche quintali di pesci. A Cabras la storia è sempre la stessa: l'invasione dei ladri di pesci sta mettendo in ginocchio le casse del Consorzio che gestisce lo stagno di Mar'e Pontis.

Un problema non indifferente, che i pescatori consorziati hanno voluto segnalare alla prefettura. E oggi il prefetto Salvatore Angieri ha riunito il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica: a tutte le forze dell'ordine è stato chiesto di intensificare le attività di prevenzione e contrasto alla pesca di frodo nello stagno Mar'e Pontis. Nel corso dell'incontro è stata decisa l'attivazione di servizi mirati e congiunti che vedranno operare in modo coordinato le Forze di Polizia, la Capitaneria di Porto e il Corpo Forestale, con particolare attenzione alle zone più esposte ad attività illecite.

«Un problema che da soli non possiamo eliminare», spiega il vice presidente del Consorzio, Carlo Urrai. «Ecco perché abbiamo chiesto aiuto». Il sindaco Andrea Abis: «Il servizio di guardiania non è sufficiente per fermare gli abusivi, sono tanti, gruppi numerosi. Serve un'azione forte». Durante il vertice sono stati disposti inoltre controlli specifici sulla filiera distributiva del pescato, affidati all'Arma dei Carabinieri e alla Capitaneria di Porto.

L'obiettivo è quello di contrastare l'immissione sul mercato di prodotto ittico di provenienza illegale e non tracciata, a tutela della legalità e della sicurezza alimentare. Verranno controllate le cucine dei ristoranti del territorio ma anche le pescherie.

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