Il simulacro di San Salvatore finirà in sagrestia come venti anni fa? Chissà. Nella cappella delle Anime, la prima a sinistra entrando all’interno della Pieve di Santa Maria Assunta, a Cabras, c’è un abuso vero e proprio. 

A dirlo è la Soprintendenza archeologica, dopo essersi accorta che il prezioso quadro appeso nella parete, realizzato da Giovanni Marghinotti, considerato uno dei più importanti artisti sardi della prima metà dell’Ottocento, è oscurato dall'edicola in vetro e in legno all’interno della quale viene custodita la statua del Santo. Una sorta di piccola casa, troppo grande però per stare lì. Un dettaglio che forse a Cabras nessun cittadino aveva mai notato.

La scoperta è avvenuta poco prima dell’inizio dei lavori per la sistemazione della nuova pavimentazione della chiesa, ora in corso. Monsignor Giuseppe Sanna, parroco da pochi anni, sta cercando in tutti i modi di gestire la curiosa vicenda legata al Santo che ogni anno viene trasportato dagli Scalzi al borgo di San Salvatore. «Non nego che è stata una sorpresa anche per me  - racconta  - Dalle verifiche risulta che il simulacro sia stato installato nella cappella delle Anime nel 2004, quando io non era a Cabras. La Soprintendenza ci ha comunicato che l'edicola oscura il dipinto, ma anche che si tratta di un abuso vero e proprio visto che non esistono le autorizzazioni per collocare una teca così grande in quella precisa zona della chiesa. Nei prossimi giorni incontreremo nuovamente la Soprintendenza per cercare una soluzione».  

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