La richiesta è partita venti giorni fa, la risposta ufficiale con la data dell'incontro però ancora non è arrivata. Ecco perché i ricciai di Cabras, stanchi di attendere, alzano la voce.

Il sindaco Andrea Abis a fine gennaio ha inviato una nota al Ministro dell'Ambiente per chiedere un incontro urgente, con l'obiettivo di trovare una soluzione per i ricciai del paese che ormai da quattro anni non possono lavorare nel mare dell'Area marina protetta a causa della forte notificata degli esemplari.

«Sembra la classica battaglia contro i mulini a vento», commenta il ricciaio David Bichi, uno dei rappresentanti della categoria,  «Più passa il tempo più per noi si tratta di giornate di lavoro perse. Per noi pescatori ancora nessuna risposta. Eppure gli addetti ai lavori conoscono bene la nostra situazione. Siamo anni che parliamo di indennizzi o di soluzioni alternative alla pesca che ci viene vietata a casa nostra».

Da Roma è arrivata una mezza risposta: «Dal Ministero ci hanno chiesto delle integrazioni riguardo il disciplinare sulla pesca dei ricci»,  spiega il direttore dell'Amp Massimo Marras, «e a quel punto abbiamo sollecitato la nostra richiesta. E cioè l'incontro con i pescatori che però non avverrà prima dell'ultima settimana di febbraio. Così hanno riferito. Siamo in attesa di conoscere la data». Per i pescatori quindi l'attesa continua.

© Riproduzione riservata