Turisti spazzini. Turisti che per amore del Sinis cancellano le tracce degli incivili. Lungo la costa cabrarese c’è chi  pochi giorni fa ha deciso di raccogliere tutti i rifiuti sparsi ovunque a pochi metri dal mare cristallino, oltre che godersi le proprie ferie immersi nella natura selvaggia. Si tratta di un gruppo di vacanzieri lombardi che tra una pedalata e l’altra ha recuperato tantissima plastica abbandonata dai maleducati di turno.

Racconta la vicenda Walter Piras della cooperativa Alea Ricerca & Ambiente, da anni leader nel territorio per quanto riguarda l’offerta di servizi, senza dimenticare la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile come il noleggio delle bici: «Il fine settimana scorso, come ormai fa spesso da anni in bassa stagione, questo gruppo di turisti lombardi ha noleggiato le bici per attraversare tutto il Sinis», racconta Piras. 

«Quando sono rientrati nella nostra sede, però, non ci hanno restituito solo le due ruote, ma anche diverse buste piene di plastica. Durante il loro tour, da Seu a Is Arutas, hanno raccolto tutto ciò che trovavano. Sono persone che amano il nostro territorio e che difendono la natura. Si tratta di un’azione lodevole che fa tanto riflettere. Questi sono i clienti che amiamo, quelli che raggiungono il Sinis per amore e lo percorrono lasciandolo migliore di come l’hanno trovato».

Nelle buste che l’impresa si è preoccupata di svuotare e smistare, c’era tanta plastica, non datata però ma abbandonata da poco. E ora i turisti presenti lungo la costa sono praticamente pochissimi.

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