Ore e ore di appostamenti per documentare, con foto e video, ciò che nei giorni scorsi è accaduto nella peschiera di Mar’e Pontis. In riva allo stagno la guerra c’è sempre: questa volta però non sono i pescatori del Consorzio a puntare il dito contro gli abusivi, ma il contrario. Al centro della diatriba ci sono le anguille, la cui pesca ogni anno è vietata dal primo gennaio al 31 marzo.

I pescatori di frodo accusano però i consorziati di non rispettare le regole. E quindi di pescare le anguille nonostante il divieto.

Nei giorni scorsi è intervenuta anche la Forestale che, una volta sul posto, ha effettivamente notato che l’attrezzatura per la raccolta delle anguille era ancora in acqua. E urgentemente è stata fatta rimuovere.

Chi denuncia la vicenda è Nicola Massidda, 32 anni, pescatore di Cabras che non nasconde di aver fatto anche l’abusivo: «Sono stato io ad allertare la Forestale. Ogni volta veniamo accusati di rubare chili e chili di muggine, peccato però che questa volta anche qualcuno che lavora per il Consorzio sta operando illegalmente, come documentano i video e le foto che ho scattato. Non possiamo essere sotto controllo solo noi». Massidda sulla vicenda ha anche informato i carabinieri della stazione locale.

Il presidente del Consorzio Giuliano Cossu ammette che la Forestale è arrivata in peschiera dopo diverse segnalazioni: «È vero, l’attrezzatura per la pesca delle anguille c’era ma nessuno di noi stava pescando». Cossu fa sapere inoltre che a breve affronterà in Regione il problema della pesca delle anguille: «Non può esserci un tempo preciso per chiudere la pesca visto che a oggi non si sa quando l’anguilla entra nello stagno. Noi dobbiamo lavorare quando il prodotto c’è».

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