In alcuni casi c’è il cartello con su scritto “Chiuso per cessata attività”. In altri compare la scritta “Affittasi”. In altri ancora, nulla.

A Cabras il grigio delle serrande abbassate domina sia nel centro storico ma, da poco tempo, anche verso la periferia del paese. Tantissime attività commerciali negli anni hanno chiuso i battenti e il fenomeno continua anche nel 2025. Tra via Vittorio Veneto e la piazzetta della chiesa dello Spirito Santo, senza dimenticare piazza Eleonora, via Roma e via Cesare Battisti, negli ultimi dieci anni hanno chiuso circa venti attività.

L’anno nuovo è cominciato invece con la chiusura dell'ultima lavasecco rimasta, di un piccolo supermercato e di un negozio di fiori. Sta per essere abbassata anche la serranda di uno storico negozio di pasta fresca. 

Un fenomeno che non passa inosservato. Sono tanti infatti i disagi per i cittadini. A Cabras, terzo centro più grande della provincia, non esistono più negozi di abbigliamento per adulti e bambini. Tanto meno negozi di calzature. Ma non c’è più nemmeno una sartoria.

Il primo cittadino Andrea Abis fa il portavoce dei commercianti: «Purtroppo la vicinanza con Oristano e con i grandi centri commerciali dove i prezzi sono competitivi ci danneggia sempre di più. C’è poi il mondo di internet. In tantissimi ormai acquistano online non pensando ai danni che possono causare alle piccole botteghe del paese».

Abis poi fa poi un appello agli  imprenditori del territorio: «Nel centro storico ci sono tanti immobili ormai chiusi da anni, ideali per ospitare attività che mancano, come ad esempio la vendita di prodotti locali di nicchia o attrezzatura da mare. Non ci dobbiamo dimenticare che per quattro mesi all’anno Cabras è abitata anche dai turisti. Noi come Ente possiamo solo non alzare le tasse e animare il centro storico, come del resto facciamo, soprattutto in estate».

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