Ancora mare agitato nell’Area marina protetta del Sinis. Sulle 68 boe presenti nel parco, quelle che attualmente non possono essere utilizzate perché secondo il Ministero dell'Ambiente sono troppo vicine, è intervenuto anche il prefetto Salvatore Angieri. Con la speranza che da Roma arrivino buone notizie. Dalla prefettura è partita una nota che appoggia la proposta avanzata pochi giorni fa dal sindaco Andrea Abis e dal direttore del parco Massimo Marras. E cioè di eliminare non il 70 per cento delle boe ma il 30. Questo dopo aver fatto uno studio dettagliato assieme alla Capitaneria di Porto in merito alla sicurezza. “Siamo contenti che anche il prefetto si sia schierato dalla nostra parte inviando un ulteriore nota al Ministero  - commenta il primo cittadino Abis - Ora stiamo attendendo delle risposte. So bene che a Roma c’è una mole di lavoro importante da sbrigare ma è anche vero che siamo a metà giugno e che i diportisti chiedono risposte”. Al Comune di Cabras  il ministero dell’Ambiente ha chiesto infatti di distanziare le boe cento metri l'una dall’altra, eliminandone quindi il 70%, oppure di trasformare le aree in campi ormeggio come quello di Mare Morro, dove però c'è il divieto di balneazione. E chissà se ora, visto anche l’intervento del prefetto, le risposte arriveranno prima. 

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