La Soprintendenza dice no alla rimozione controllata dei massi, il sindaco di Cabras Andrea Abis invece va per la sua strada: «Del resto sono io il responsabile dell’incolumità pubblica - spiega - Agiremo senza creare nessun danno al patrimonio archeologico». 

Nella borgata di San Giovanni di Sinis stanno per arrivare degli esperti in crolli controllati delle falesie. Un intervento necessario, secondo Abis, per mettere in sicurezza le due spiagge che stanno per essere invase dai vacanzieri. Lungo il litorale infatti ci sono dei rocciosi enormi che ormai da anni continuano a sgretolarsi, mettendo in pericolo i bagnanti. Il crollo controllato della falesia era stato bocciato perché secondo la Soprintendenza poteva danneggiare le tombe presenti a ridosso della zona.

«Per mettere in sicurezza l'area in questi anni abbiamo proposto di tutto – continua Abis  - parlano le carte e i soldi spesi tra relazioni, pareri e approfondimenti. La Soprintendenza però ha sempre bocciato i progetti presentati dal Comune. Ora però non posso più stare a guardare. Nei prossimi giorni  adotterò una nuova ordinanza con la quale disporrò che gli uffici realizzino interventi di rimozione dei massi in procinto di cadere. Si tratta di blocchi che si stanno staccando autonomamente».

Nei giorni scorsi il Comune ha installato la segnaletica dove si legge la presenza del pericolo: «Ma non basta - va avanti Abis -  Non si possono solo avvisare le persone, è arrivato il tempo di agire. Verrà eliminato tutto ciò che è pericoloso». 

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