Stop ai lavori e nuove varianti in arrivo. A distanza di tre mesi dall’inizio della stagione estiva la borgata di San Giovanni di Sinis rischia di avere gli stessi problemi di sempre. Quindi fogne inesistenti e falesia a rischio crollo.

Sui due progetti ha l'ultima parola la Soprintendenza archeologica che continua a chiedere agli uffici comunali ulteriori documentazioni. Questa volta a fermare il progetto che prevede la realizzazione della rete fognaria che ha finanziato la Regione 15 anni fa per un totale di 2 milioni di euro è un lungo banco di cava.

«Purtroppo ogni qual volta che si ricomincia a scavare viene alla luce qualcosa che ci blocca - commenta il sindaco di Cabras Andrea Abis - Gli uffici dopo l’ultima scoperta hanno già stilato una bozza di variante del progetto. Ora sarà la Soprintendenza a valutare. Purtroppo San Giovanni è un intero sito archeologico».

C’è però un altro problema: un enorme costone rischia di crollare da un momento all'altro. La Soprintendenza alcuni mesi aveva bocciato il progetto di messa in sicurezza della zona presentato dal Comune. E cioè il crollo controllato della falesia. Secondo la Soprintendenza l’intervento avrebbe danneggiato le tombe presenti a ridosso della zona. A quel punto il Comune ha dovuto presentare un altro progetto.

La Soprintendente Monica Stochino: «Per quanto riguarda le fogne sarò in Comune anche domani per valutare assieme al sindaco una nuova variante al progetto. Stiamo operando in un luogo con una stratificazione antica. Bisogna preservare tutto ciò che c'è sotto terra. Sulla falesia che rischia di crollare stiamo analizzando una seconda possibilità di intervento».

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