Hanno percorso chilometri e chilometri per sorvegliare il territorio, discusso con tanti turisti ma soprattutto sensibilizzato i bagnanti al rispetto dell’ambiente. Si è svolto con grandi risultati il progetto Sinis Sentinels, realizzato dal Comune di Cabras e dall’Area marina protetta del Sinis, collaborazione con Legambiente Onlus.

«Vogliamo un turismo di qualità, basato sul rispetto dell’ambiente - ha detto il sindaco Andrea Abis  - Le sentinelle sono state formidabili nel trasmettere messaggi educativi e di cultura etico-comportamentale». Quest’anno sono stati 104 i volontari che hanno aderito all’iniziativa, divenendo custodi delle spiagge. È la Lombardia la regione che ha supportato maggiormente l’iniziativa, con un buon numero di volontari.

«Abbiamo effettuato due interventi inerenti il tentativo di asporto della sabbia, durante i quali non è stato necessario il supporto degli agenti della Polizia locale, e abbiamo recuperato dalle docce di Is Arutas 380 chili di sabbia di quarzo – spiega il tutor dei ragazzi Cesare Agostini-, raccolto poi 138 sacchi di spazzatura e quasi 20mila cicche, ritrovate soprattutto nei muretti a secco delle areeadibite ai fumatori. Durante l’attività abbiamo distribuito centinaia di posacenere, un modo per educare al rispetto delle regole». 

Tra i rifiuti reperiti maggiormente lungo le spiagge vi sono senza dubbio le cosiddette “lacrime di sirena”, granelli di plastica colorata usati nella fabbricazione degli oggetti in plastica dura e i bastoncini dei cotton fioc in plastica, che ormai non sono più in produzione. L’assessore all’Ambiente Carlo Carta: «L’ottimo risultato non si traduce in un corretto conferimento dei rifiuti nelle isole ecologiche presenti all’uscita delle passerelle: quest’anno il Comune ha dovuto smaltire ben 112 tonnellate di rifiuto secco indifferenziato».

Durante la stagione non sono mancati gli episodi curiosi: «Come l’incontro con una coppia di turisti che inveiva contro di noi per la presenza di posidonia oceanica in una delle aree cani, perché la considerava come un rifiuto - racconta Agostini -. Abbiamo spiegato loro il valore immenso che ha sulle nostre spiagge e la soddisfazione più grande è stata quella di ritrovare quegli stessi turisti tre settimane dopo nello stesso punto del litorale».

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