Bosa sotto choc per la morte di Giada, l’ex ragazzo ha cercato in tutti i modi di fermarla. Il papà della 22enne: «Non ho dubbi su di lui»
Nicola Tanda è il 25enne dal cui appartamento è volata giù la giovane romana, che si era trasferita in Sardegna per lui. Il padre della vittima: «So per certo che quel ragazzo sta soffrendo come me»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non ho alcun dubbio su quel ragazzo, so per certo che sta soffrendo quanto e come me che sono il padre. È stato un gesto plateale da parte di mia figlia che, forse, non voleva spingersi davvero a tanto, penso che la situazione le sia sfuggita di mano».
A parlare in un’intervista al “Messaggero” è Massimiliano, padre di Giada Calanchini, la ragazza romana di 22 anni morta ieri dopo essere precipitata dal terzo piano a Bosa, dal terrazzo di casa dell’ex fidanzato Nicola Tanda, 25 anni.
Giada si era trasferita in Sardegna due anni e mezzo fa per amore, ma la storia non è andata come lei avrebbe voluto. Al termine di una serata di festa al partecipatissimo Bosa Beer Fest, Giada e Nicola sono andati a casa di lui. Un estremo tentativo di riconciliazione che non è andato a buon fine: un’accesa discussione, lei che avrebbe minacciato il suicidio avvicinandosi pericolosamente al balcone, lui che avrebbe cercato in tutti i modi di bloccarla, invano. Poi il volo di una decina di metri che non le ha lasciato scampo: troppo gravi i traumi riportati, Giada Calanchini è morta al San Francesco di Nuoro dopo 12 ore di agonia.
La tragedia, continua il padre di Giada, «non è colpa di nessuno, forse solo di noi genitori che non siamo stati capaci di proteggerla. Lo ha fatto per amore, lei credeva tanto in questa storia, si era trasferita per questo in Sardegna. Forse non è stata in grado di accettare che non andava e si è spinta a tanto per fare impressione su di lui».
Cosa resta? «Solo un dolore immenso», conclude il padre, che ha preso il traghetto in direzione Sardegna per vedere l’ultima volta la sua Giada.
Sul caso indaga la Procura di Oristano che ha sentito Nicola Tanda e gli altri amici con cui la giovane ha trascorso la serata. Il 25enne bosano è sotto choc, è stato sentito a lungo dagli inquirenti come persona informata sui fatti: avrebbe tentato in tutti i modi di impedire il tragico salto nel vuoto, anche cercando di tirarla su, tanto che nel suo appartamento pare siano state trovate parti degli abiti indossati da Giada.
Una tragedia che ha scioccato un paese in festa. Il Bosa Beer Fest ieri si è fermato, per l’intera mattinata e il pomeriggio. «Non avremmo mai voluto scrivere un post come quello che state per leggere. Il grave lutto che ha colpito la nostra Città ci ha sconvolto e per questo motivo abbiamo sospeso la programmazione musicale per tutta la mattina e il primo pomeriggio. In accordo con le autorità locali, e per dare un importante segno di vicinanza alla famiglia, il Bosa Beer Fest e il nostro grande pubblico si fermerà per dedicare a questa giovane donna che se ne è andata un momento di silenzio», hanno scritto gli organizzatori su Facebook.
«È un fatto tristissimo per tutta la comunità – ha commentato il sindaco Piero Casula - Siamo vicini alla famiglia, oggi in occasione della celebrazione del 25 aprile ricorderemo la giovane».
A scrivere la parola fine sulla vicenda ci penserà l’autopsia, il pm ha dato l’incarico al medico legale Roberto Demontis, che eseguirà l’esame domani mattina al cimitero di Nuoro.
(Unioneonline/L)