Per bloccare l’iter progettuale delle “Opere di difesa Idraulica della città di Bosa”, arriva ora la diffida del comitato "Non Ti Temo" presieduto da Marcello Adriano Mazzola. Sul banco degli imputati le istituzioni  regionali e locali coinvolte a vario titolo.

«L’intento - si legge nella comunicazione -  è quello di rendere palese la responsabilità (penale, civile, contabile) di ciascun ente. Tale scelta interviene dopo mesi di approfondite analisi e studi tecnici che hanno evidenziato la assoluta inutilità dell’opera con abnorme spreco di denaro pubblico (nel complesso molte decine di milioni) - che sconvolgerà uno dei borghi antichi più belli d’Italia e un’area di pregio paesaggistico ed ambientale con  gravi criticità del progetto e i rischi che esso comporterà per la città».

Dopo varie assemblee pubbliche, due relazioni tecniche presentate negli incontri con le istituzioni, la critica alle opere trova ora  dunque riscontro  in un documento circostanziato. Secondo il comitato, il progetto di cui sarebbe prossima la realizzazione del primo lotto  concepito ben oltre vent'anni fa e basato su dati ormai superati, prevede la costruzione di una serie di opere idrauliche che non risolveranno il problema delle alluvioni a Bosa  ma potrebbero addirittura peggiorarlo. Una lunga e grande muraglia alta quasi 4 metri che lascerebbero, affermano, inalterate le condizioni di esposizione al rischio.

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