Nuovi veleni a Bonarcado, che prendono di mira il sindaco Franco Pinna. Ignoti hanno appeso delle viscere di animale al cancello del suo uliveto. Un «preciso ammonimento frutto di un clima avvelenato ad arte, che trova sfogo e cassa di risonanza sui social network dove viene alterata la verità, anche documentale, per suscitare odio contro gli Amministratori, rei di andare contro gli interessi dei bonarcadesi», spiega rammaricato Pinna, 61 anni.

Il motivo potrebbe essere legato al piano di valorizzazione delle Terre Civiche, un processo avviato nel 2018 dall'esecutivo Pinna, per cui aveva già ricevuto una intimidazione: il suo nome, quello di un assessore e di un cittadino bonarcadese scritti con le croci sul muro del cimitero. Lo scorso 19 febbraio la giunta ha approvato il nuovo avviso pubblico e le tariffe (2 centesimi a metro quadro all'anno) per l'assegnazione dei terreni nelle località Pabarile, Pranos e Sos Mulinos, dopo l'approvazione in Consiglio del nuovo regolamento, novembre 2019. Qualcuno però non ha gradito il nuovo piano di gestione che «rispetta la Legge Regionale 12 del 1994 tutelando gli interessi dei cittadini dotandoli di un diritto reale: un contratto di affitto», spiega Pinna. L'intendimento è anche quello di regolarizzare i terreni occupati abusivamente o detenuti senza titolo valido.

In due incontri pubblici l'amministrazione ha spiegato e pure modificato il regolamento venendo incontro alle richieste dei cittadini, ma non è bastato a rasserenare gli animi.

«Non vogliamo togliere il godimento delle terre civiche, ma abbiamo lavorato per tutelarne i diritti, nessuno verrà privato dei terreni che ha finora condotto, purché stipuli un regolare contratto d'affitto», ribadisce Pinna. Così come deve essere «garantito il diritto di coloro che vogliono avere un appezzamento di terra da coltivare fra le particelle libere».
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