"Basta con le vie intitolate ai Savoia": Scano Montiferro, l'annuncio del sindaco
La giunta Motzo approva il cambio di nome di strade e piazze: "I nobili piemontesi ci hanno massacrato, al loro posto personaggi illustri della nostra storia"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Comune di Scano Montiferro dice addio a vie e piazze dedicate ai Savoia.
A comunicare la decisione, presa dalla giunta comunale, è stato il sindaco Antonio Flore Motzo, con un post su Facebook, dove spiega che le strade finora intitolate ai personaggi illustri della Real Casa avranno (previo ok della Soprintendenza e della Prefettura) nomi di "personaggi della nostra storia locale, spesso sconosciuti o dimenticati, favorendo, ove possibile, il ripristino degli originari toponimi in lingua sarda".
Una scelta, quella della giunta del comune oristanese, che arriva proprio mentre la toponomastica savoiarda - e in particolare quella di Largo Carlo Felice a Cagliari - è oggetto di un acceso dibattito tra utenti e lettori sulle pagine del sito web de L'Unione Sarda (LEGGI).
I CAMBI - A Scano, dunque, presto potrebbe non esserci più un corso Vittorio Emanuele III, pronto a diventare corso Padre Salvatore Pala (primo professore di matematica dell'università di Cagliari, tra XVI e XVII secolo); niente più via Carlo Alberto, che si trasformerà in via Antonio Giuseppe Trogu (teologo e benefattore del XVIII secolo); e niente più Largo Vittorio Emanuele II, che verrà modificato in piazza Francesco Porcu (organista del XVIII secolo).
Inoltre, bye bye a piazza Regina Elena, che prenderà il nome di Carrela de Funtana; e via anche a piazza Umberto pronta a diventare Carrela de Putu.
I "CRIMINI" DEI SAVOIA - Quanto alla motivazione alla base del provvedimento, lo stesso primo cittadino spiega: "La scelta amministrativa in questione è motivata e sostenuta da un’ampia storiografia che dimostra diffusamente come i Savoia agirono sempre e contro l’interesse del nostro popolo. Il governo repressivo e colonialista di Torino infatti comportò, tra il XVIII ed il XIX secolo, la devastazione dei villaggi contadini del Logudoro, ribellatisi al potere feudale, con il concomitante arresto e massacro dei suoi abitanti che null'altro chiedevano se non condizioni di vita più giuste ed umane".
E ancora: "La rovina del patrimonio boschivo sardo, la spartizione della terra collettiva nelle mani di poche persone, con l’editto delle chiudende: questo fu il sanguinolento segno del passaggio dei piemontesi nella nostra Isola".
Quanto ai possibili disagi legati ai cambi di nome, che potrebbero generare caos e problemi burocratici o logistici, lo stesso sindaco precisa che "l'amministrazione comunale, al fine di non creare disagio alla cittadinanza, interverrà con procedure d’ufficio per consentire l’aggiornamento della toponomastica con riferimento alle registrazioni amministrative e alle utenze principali".
(Unioneonline/l.f.)
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