L’adozione di un sistema di quarantena vigilata all’interno delle aziende zootecniche colpite, che preveda l’isolamento degli animali con sintomi evidenti e il monitoraggio attivo di quelli non sintomatici, evitando interventi estremi che rischiano di compromettere interi allevamenti. È la proposta che avanza la Cooperativa Produttori Arborea  per gestire la Dermatite nodulare bovina. 

La Cooperativa Produttori solleva forti perplessità riguardo l’imposizione di abbattimenti indiscriminati, la vaccinazione a tappeto dei capi senza valutazione in base all’area o territorio e l’assenza di un dialogo strutturato tra le autorità sanitarie e le realtà produttive del territorio. «Abbiamo il dovere di proteggere il nostro patrimonio zootecnico, ma anche il diritto di pretendere che le misure sanitarie siano proporzionate, efficaci e rispettose delle aziende - afferma il presidente della O.P. Carne Sardegna Cooperativa Produttori carne Walter Mureddu - . La quarantena vigilata rappresenta un’alternativa ragionevole agli abbattimenti di massa e alla vaccinazione indiscriminata, che non tiene conto della reale evoluzione della malattia nei singoli territori».

La Cooperativa Produttori Arborea che ingrassa e vende a vita circa 19.000 capi ogni anno aderisce e sostiene le mobilitazioni in corso degli allevatori sardi, che da settimane denunciano l’impostazione autoritaria e inefficace della risposta sanitaria regionale.

Inoltre chiede con forza che venga attivato un fondo di risarcimento per gli allevatori danneggiati dalla malattia e dalle misure adottate, affinché non siano le imprese a pagare il prezzo economico di decisioni sanitarie assunte senza il dovuto confronto tecnico.

La Cooperativa Produttori Arborea chiede con urgenza la  sospensione immediata delle misure più invasive, l’avvio di un tavolo tecnico regionale con la partecipazione degli operatori del settore, la revisione delle strategie vaccinali alla luce di criteri epidemiologici e scientifici trasparenti e misure di ristoro economico per i capi colpiti, sia direttamente dalla malattia che dalle conseguenze delle politiche attuate.

© Riproduzione riservata