L'inchiesta sull'antidoping sconvolge il mondo della Sartiglia.

I risultati del test del Dna, disposti dal Gip del Tribunale di Oristano, hanno confermato l’accusa dello scambio di persona per sei cavalieri ma hanno dimostrato anche l’estraneità degli altri tre finiti nell’inchiesta sull’antidoping. E sono proprio Daniele Ferrari, Marco e Francesco Serra a passare al contrattacco: "Andremo fino in fondo, chi ci ha trascinato in questa inchiesta dovrà assumersene le responsabilità".

I tre hanno sempre sostenuto di essere estranei alla vicenda e di avere la coscienza a posto, ma si sono ritrovati a dover rispondere dell’accusa di false dichiarazioni sulla propria identità.

La Procura sostiene che alcuni cavalieri si siano fatti sostituire al momento del test antidoping nella Sartiglia di domenica 11 febbraio (Marco Pau, Gianluca Russo e Peppe Frau chiamati all’antidoping si sarebbero fatti sostituire da Roberto Pau, Peppe Catapano e Paolo Rosas).

Intanto la Fondazione e i Gremi preferiscono non commentare gli sviluppi dell’inchiesta che è ancora aperta (il 12 dicembre è fissata l’udienza in cui il perito del Ris dovrà esporre le conclusioni del suo lavoro) e bisognerà capire se questa vicenda potrà avere ripercussioni sui partecipanti alla Sartiglia dei prossimi 3 e 5 marzo.

Il presidente della Fondazione Angelo Bresciani osserva che "è tutto nelle mani del Tribunale, noi dovremo parlare della questione con i Gremi e il Comune, al momento qualsiasi considerazione è prematura".

Valeria Pinna
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